LOZANO-BIS ALLA LUBE: "PER LO SCUDETTO"
Dal "Corriere Adriatico":
Dodicimila chilometri e cinque anni di distanza: un divorzio allora sembrato ricco di livore. Dissolvenza. Lunedì scorso a casa di Raul Lozano a La Plata è squillato un telefono che era muto da aprile 98. Un paio di giorni per mettersi d'accordo e giovedì era già tutto a posto. A La Plata - la Rimini dell'Argentina, 200 km a sud di Buenos Aires - fa fresco ma non freddo, Raul Lozano ha detto subito di sì: sarà il nuovo allenatore della Lube Banca delle Marche nel 2003/2004. Tornerà presto al sole: fra una settimana, più o meno, per sistemare la logistica personale e quella della nuova stagione. Probabilmente è stato decisivo il parere di Fabio Vullo, il cui arrivo a questo punto pare imminente. In ogni caso, quando le trattative durano due giorni vuol dire che sotto la cenere c'era fuoco. Un fuoco di maturità che anima tanto Macerata quanto Lozano: un'alba radiosa per la nuova stagione. Lozano portò Macerata in semifinale scudetto nel 1998 con Rosalba out tutta la stagione e Kovac, Vizzari e Bachi mai più visti a quei livelli. Mai più, appunto, si dissero Lube Macerata e Lozano al termine di quella stagione..
- Lozano, ma come: non vi eravate reciprocamente cancellati dalle relazioni diplomatiche?
"Non è vero. Ci siamo lasciati abbastanza civilmente rispetto a tanti altri divorzi. Ci siamo sempre salutati e fatti i complimenti quando l'altro vinceva qualcosa. Anche con i giornalisti, i giocatori, i tifosi: è sempre rimasto un rapporto normale, tranquillo".
- Va bene, mettiamola così... Ma i toni allora erano altri, no?
"Ma sono passati anche cinque anni e tante cose possono succedere. Loro hanno fatto passi da gigante. Io ho fatto altre esperienze, ho capito alcune cose, sono cresciuto per altre. Entrambi abbiamo vinto. Mi fa davvero piacere che Macerata mi abbia chiamato: è una delle società più forti d'Italia. E se c'è stata la scintilla vuol dire che tutto sommato ci eravamo lasciati un buon ricordo, in definitiva".
- Tutto bellissimo: qui c'è da vincere lo scudetto. Come la mettiamo?
"Mettiamola così. Io sono soddisfatto di quello che ho fatto dopo, ma a Macerata ho lasciato qualcosa in sospeso".
- La finalissima scudetto, magari anche lo scudetto...
"Precisamente, la Lube può giocarselo alla pari con Treviso, Modena e Piacenza-Milano"
- Le va bene Vullo come alzatore?
"Benissimo. A Treviso mi sono trovato alla grande con lui".
- E se resta Meoni come l'anno scorso?
"Non escludo neanche Marco. Ma mi sembra che sia il rapporto che c'è tra Meoni e la Lube che sta escludendo l'uno dall'altro. In ogni caso, ero stato bene anche con Marco".
- Che fare con Gravina? E ancora: Geric torna a casa e uno schiacciatore tipo-Zlatanov. Che ne dice?
"Dico che intanto Gravina ha l'incognita della schiena e viene da un anno senza giocare. Dunque, è più facile trovare un centrale vicino al suo livello che non sostituire uno come Wijsmans. Fermo restando che Miljkovic e Nalbert non sono in discussione".
- Quindi, se abbiamo capito bene lei terrebbe Wijsmans, giusto?
"Queste sono solo valutazioni scritte sulla sabbia. Bisogna intanto parlare con Massaccesi e Giulianelli e poi vedere come si sviluppa il mercato dei giocatori".
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