PALASPORT: IL COMUNE DICA COSE CONCRETE!
Chiamati in ballo sul problema del palasport, a prescindere da interrogazioni contingenti, è bene puntualizzare alcuni concetti che, stando all’articolo comparso sul Resto del Carlino di domenica 5 settembre, sembrano essere stati ribaltati.
Ci riferiamo alla dichiarazione del sindaco Giorgio Meschini circa l’aver mantenuto il proprio impegno elettorale (come si ricorderà la Volley Lube invitò ad una conferenza stampa tutti i candidati sindaci di Macerata all’indomani delle elezioni amministrative per sottoporre loro la problematica dell’impianto e la soluzione che loro intendevano adottare) allorquando sostiene di “averlo mantenuto con un accordo con la Lube che prevedeva l’ampliamento del Fontescodella e la gestione successiva a carico della società per rientrare delle spese”.
L’affermazione potrebbe fuorviare se non si conoscesse l’iter della vicenda.
La Lube a quel tempo si accollò l’onere del progetto per studiare la fattibilità di ampliamento del Fontescodella: ma l’ampliamento sarebbe stato a carico del comune, la gestione a carico della Lube (e la gestione rappresenta un altro notevole costo, non è un rientro delle spese!).
Poi dell’ampliamento non si parlò più per un onere eccessivo da sostenere su una struttura già datata e presero piede altre ipotesi.
Ipotesi appunto. Che a quattro anni di distanza sono rimaste ancor più ipotesi.
Quello che la Volley Lube vorrebbe sapere dall’amministrazione comunale di Macerata è una risposta più semplice, più lineare, più diretta.
Questo palasport lo vuole fare oppure no?
Perché non si tratta più di esprimere una semplice intenzione: di questo passo potrebbero trascorrere altri cinquant’anni! E di buone intenzioni è lastricata la strada dell’inferno!
La risposta del progetto del Centro Fiere e annesso palasport con l’intervento del privato sembra, oggettivamente, una soluzione molto lontana nel tempo ancorché difficile da realizzare.
E, per parlare di interventi del privato, la Lube ha speso e sta spendendo, per l’attività sportiva che porta avanti, una barca di soldi, un bastimento quasi. L’azienda privata lo sta già facendo da quindici anni, a smentita delle cassandre che volevano individuare nella Lube una meteora sportiva! L’ente pubblico, il comune di Macerata per questa società sportiva cosa ha fatto e cosa sta facendo?
Lube Banca Marche Macerata (si chiama così la squadra, anzi, sui quotidiani nazionali soltanto MACERATA) è divenuta importante, si è fatta conoscere ed è tuttora molto visibile in Italia e in Europa. Questo aspetto, l’amministrazione di Macerata, lo considera o no? Le interessa o no? Lo dica.
Almeno ci metteremo tutti con l’animo in pace.
Bene ha fatto il Resto del Carlino ad elencare tutte le volte in cui, durante questi anni, la Volley Lube è stata costretta ad emigrare.
D’altra parte sono note le difficoltà e i disagi cui la nostra società si deve sottoporre nel momento cruciale del campionato, nei play off scudetto, quando spostandoci ad Ancona concediamo all’avversario il vantaggio del fattore campo: nel momento in cui gli equilibri fra le squadre si avvicinano, noi dobbiamo cambiare struttura perdendo i punti di riferimento fisiologici del palazzetto, che sono le luci, le distanze, ma soprattutto il calore del pubblico. E questo nel volley fa sovente la differenza.
Desideriamo una risposta certa: il palazzetto non lo faremo mai, oppure lo faremo in questo posto, entro questa data, con queste caratteristiche, con questi soldi. Noi crediamo che la costruzione degli impianti pubblici spetti, per competenza, all’ente pubblico.
Dopodiché ognuno continuerà a esercitare la propria occupazione, ma ci sarà stata, almeno, chiarezza.
E se qualche volta, sollecitati, veniamo tirati in ballo la nostra posizione è identica da quindici anni a questa parte: ovvio che in quindici anni si succedono consultazioni elettorali e che talora capita di parlare anche durante un tempo di elezioni; ma le nostre non sono posizioni politiche, sono soltanto e sono sempre state constatazioni di fatto.
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