SIMONA SILEONI: 'CON TREVISO HO VISTO LA LUBE CHE VOGLIO'
“Abbiamo una rosa molto rinnovata rispetto alla scorsa stagione - ha dichiarato Simona Sileoni, alla guida della società biancorossa dalla stagione dello scudetto – dunque sapevamo che sarebbe servito del tempo per rodare i meccanismi di gioco. Il problema, purtroppo, è che con questi ritmi dettati dal calendario di tempo per allenarsi ce n’è stato davvero pochissimo, perché praticamente ogni tre giorni ci siamo trovati a giocare delle partite toste che mettono in palio punti importanti. Il nostro avvio con alti e bassi è quindi del tutto giustificabile proprio per questi motivi. Mi auguro in ogni caso che la prestazione sfoderata nell’ultima giornata contro il Sisley Treviso possa rappresentare per la squadra un punto di partenza per il futuro: sotto l’aspetto tecnico, perché pur non essendo affatto un allenatore mi sento di poter dire che si sono viste delle cose davvero belle, ma anche da quello agonistico. I ragazzi c’hanno messo cuore, grinta, determinazione: è quello che un presidente, come del resto credo anche ogni singolo tifoso, vorrebbe vedere ad ogni impegno. A proposito di tifosi, sulla scia di quanto detto dal nostro capitano Mirko Corsano, mi sento in dovere di ringraziarli per quanto fatto fino ad oggi. Un calore del genere non l’avevamo sentito neppure la prima volta che siamo scesi in campo con lo scudetto sul petto. Sono stati fantastici con Padova, si sono ripetuti con Treviso, e adesso non posso che augurarmi di vedere altrettanto nella prossima gara casalinga, l’1 novembre con Trento”. Prima di quell’appuntamento c’è il Monday Night a Piacenza: “Una formazione – spiega il presidente - che ha fatto registrare un inizio difficile a causa dei tanti infortuni che l’hanno perseguitata. Ma pur sempre una grande squadra, che al di là di ciò che dice al momento la classifica, da finalista della passata stagione resta di diritto una delle maggiori pretendenti al tricolore. Ha bisogno disperato di punti, ma anche noi non possiamo permetterci di lasciarne altri per strada”.
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